tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse sul bordo verde, sposta il menù verso destra

 
 
Formato ipertestuale
Si tratta di un viaggio introduttivo attraverso alcune implicazioni teoriche sul formato ipertestuale.
I commenti di apertura sono abbastanza allegri poichè offrono al lettore la possibilità di sfruttare tutte le potenzialità dell'ipertesto elettronico.
Questa versione di Writing Space, a differenza di quella cartacea, è variabile, dopo aver premuto il tasto del mouse sullo schermo, il lettore può cambiare il testo: Bolter è ansioso di vedere qualunque cambiamento, anche per questo motivo ha incluso il suo indirizzo di posta elettronica. Naturalmente altre schermate sono immuni da questa procedura, compresi i commenti di cui ho parlato sopra.
Writing space impone una riflessione sulla scrittura, in questo caso intendendo la scrittura ipertestuale:
«...il libro stampato richiede anche una persona stampata, cioè una persona che conduce il lettore attraverso il testo. E' stato difficile per me evitare di mantenere tale persona nel testo elttronico...» (J.D.Bolter).

"Paragonata alla versione a stampa, quella ipertestuale appare difficile da usare, ma non difficile da leggere, se intendiamo una lettura en passant, approssimativa. In altre parole, noi possiamo leggere in modo sbrigativo senza troppi problemi, ma non possiamo altrettanto facilmente ricalcare i nostri passi o ritrovare un argomento già letto precedentemente. Qualche volta i lettori possono ritrovare il loro percorso muovendosi all'indietro finchè non arrivano ad una tabella dei contenuti per capitoli individuali o una per l'intero lavoro. Ma, come Bolter mette in evidenza, il testo elettronico, quando viene paragonato a quello tradizionale sembra atomizzare, prendere la forma di brevi parti. Nella versione elettronica i contenuti di una singola pagina possono disperdersi un una dozzina da blocchi, di conseguenza, il reperimento di una singola pagina può richiedere che si esplorino dozzine di schermi.
Nella versione a stampa di "Writing Space" Bolter mostra di conoscere una grande quantità di dispositivi di navigazione e orientamento attraverso la storia della scrittura; perciò non capisco perchè egli abbia scelto di rinunciare a tali dispositivi di recupero delle informazioni; in particolare l'ambiente ipertestuale da lui realizzato (Storyspace), presenta tali dispositivi : recupero testo, percorso di lettura, menù di collegamento, e viste grafiche Storyspace di elementi testuali. Forse la cosa più sorprendente nel lavoro di un autore che ha discusso brillantamente la presenza di elemente visuali nella scrittura, è che in questo caso Bolter abbia ridotto al minimo qualunque tipo di interazione grafica.
Appare evidente che il lettore potrà incontrare delle difficiltà a contrassegnare il testo o a lasciare dei segni che potrebbero compensare l'assenza di quei dispositivi di orientamento".(G. Landow)

 



scrivimi



I miei siti
preferiti
www.
htmlguru.com
www.
pepsi.com


Vi conviene usare: