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WRITING SPACE
Antilettura
Il termine "antilettura", tenuto
conto degli evidenti riferimenti a Barthes, è onestamente esagerato,
esso implica che la vera lettura sia esclusivamente il risultato di alcune
specifiche relazioni tra autore e lettore.
Nel contesto di postmodernismo
e di antiromanzo, ci si potrebbe chiedere se leggendo un romanzo contemporaneamente
antileggiamo un antiromanzo.
L'antilettura di Bolter, come
il ruolo degli autori trattato da Landow, implica che la lettura e la scrittura
siano attività dirette allo stesso fine. La vera lettura muove costantemente
verso il suo centro, mentre l'antilettura muove nella direzione opposta.
Qual è questo fine che resta al centro dlla lettura? Quello che
rimane implicito nel passaggio di Bolter è la ragione per cui uno
specifico tipo di lettura è "anti" o falso. Si parla di tale ragione
quando Bolter cita il Fedro di Platone:
"Socrate racconta
la storia del dio egizio Teut... il dio dell'Egitto era un altro dio chiamato
Tamus, al quale teut portò le sue invenzioni... a proposito dell'alfabeto
Teut si esprime così: «questa invenzione renderà il
tuo popolo più saggio e più capace di ricordare, poichè
è proprio un elisir di memoria e saggezza la mia scoperta».
La risposta del re fu che la scrittura avrebbe avuto esattamente l'effetto
opposto: «questa invenzione produrrà nelle menti di coloro
che impareranno a servirsene la dimenticanza, perchè questi non
si cureranno di esercitare la loro memoria...»" ("Writing Space",
J.D.Bolter, edit. Vita e Pensiero, pag. 139).
Se Platone afferma che l'aspetto
negativo della scrittura è che causerà la dimenticanza, per
Bolter l'aspetto negativo dell'antilettura è che rende possibile
la perdita di se stessi identificandosi con il mondo narrativo.
Altri punti di interesse
riguardano la filosofia, la linguistica, la semiotica e la scrittura in
generale.
Articolo
scritto da Christopher Keep
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